Perché il 43% dei posti di lavoro in Sicilia rimane vacante e quali iniziative sono in atto per favorire l’incontro.
In Sicilia, un significativo 42,7% delle posizioni lavorative proposte dalle aziende non trova riscontro in candidati adeguatamente qualificati, evidenziando una marcata discrepanza tra le competenze disponibili e quelle richieste, particolarmente nei settori del turismo, dei servizi e dell’edilizia.
Professioni ricercate e mancanza di competenze adeguate
Tra le figure professionali più ricercate emergono impiegati commerciali nel settore spettacolo, ottici, medici ortopedici e fisiatri, oltre a specialisti in paghe e contributi, addetti all’assistenza personale e responsabili di commesse. Questa varietà di profili mostra una chiara necessità di formazione mirata e aggiornata per colmare il gap esistente.
Iniziative per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in Sicilia
Un’iniziativa degna di nota è il tour nazionale “Il lavoro viaggia con noi!”, promosso dalla Fondazione nazionale consulenti per il lavoro. Questo progetto si concluderà a Messina, offrendo orientamento professionale e incontri diretti tra giovani e mercato del lavoro, con l’obiettivo di guidare i partecipanti verso scelte formative consapevoli.
Durante l’evento, che vedrà la partecipazione di personalità illustri, saranno presentati workshop e sessioni di orientamento, con un focus particolare sulle professioni emergenti e sulle competenze più richieste.
Il nuovo “Superbonus occupazione” rappresenta un’altra iniziativa significativa, mirando a incentivare le assunzioni di giovani, donne e persone oltre i 35 anni nelle aree Zes del Sud, stimolando così l’occupazione in settori chiave.
Con queste azioni, si spera di ridurre il divario di competenze in Sicilia, facilitando così una maggiore occupazione e uno sviluppo economico più equilibrato e inclusivo. Queste iniziative dimostrano un impegno concreto verso il miglioramento delle prospettive lavorative nella regione, attraverso l’educazione, la formazione continua e il sostegno attivo alle categorie più vulnerabili del mercato del lavoro. Vedremo quindi se la situazione migliorerà.